20/09/2016

Pretrattamento degli effluenti per gli impianti di biogas

Focus

Panorama: la situazione del comparto agro-alimentare lombardo

La Lombardia produce il 40% della carne suina nazionale. Una percentuale equivalente si applica anche alla produzione di latte vaccino. Questo determina un alto carico di bestiame per unità di superficie.

I vincoli imposti dalla Direttiva nitrati 91/676/CEE, entrata in vigore nel 1991, hanno quindi determinato gravi problemi gestionali agli allevatori.

D’altra parte sul versante commerciale si è registrata una crescente difficoltà di accesso al mercato. Le aspettative qualitative del consumatore finale, sempre crescenti, si sono unite recentemente a una nuova sensibilità ecologica, che determina richieste di garanzia ambientali che ricadono su tutta la filiera: certificazione biologica, welfare animale, packaging riciclabile, solo per fare alcuni esempi.

La sostenibilità, da imperativo produttivo e legislativo, è ora diventata anche un valore aggiunto nella narrazione e nel marketing del prodotto agro-alimentare.

Case-study #1: La filiera del Letame di San Lorenzo

Nella parte meridionale della provincia di Mantova si è attivato un sistema di gestione dei reflui di allevamento che verte sull’operazione “solido separato”.

Si parte dall’intervento di separazione dei reflui, che si effettua direttamente in allevamento, con il separatore già presente in azienda o con separatore installato su mezzo mobile. Si procede quindi all’eventuale stabilizzazione del materiale separato, al suo collettamento e trasporto verso l’utilizzatore finale.

Fra gli utilizzatori si possono annoverare impianti di digestione anaerobica o le aziende agricole che necessitino di apporti organici per il mantenimento della fertilità dei suoli.

Il separato solido può essere anche inserito nel processo di vermicompostaggio, il che permette di valorizzarlo nella filiera agroenergetica all’interno dei digestori biogas in sostituzione del trinciato di mais. A sua volta il digestato solido in uscita potrà essere convertito in vermicompost di qualità, molto richiesto nella filiera dell’ortofrutta che a Mantova vede produzioni d’eccellenza come il Melone Mantovano di Sermide.

San Lorenzo, ideatrice di questa “filiera del letame”, si occupa di facilitare il contatto fra produttori e utilizzatori, e sostiene gli allevatori negli aspetti tecnologici e burocratici.

 

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